"La ventiduesima donna" è un monologo delicato e alto.
Non è solo il racconto di tante donne, è soprattutto il racconto della forza femminile, della straordinaria capacità di alzarsi e rialzarsi, vivere, amare.
Le partigiane che fecero la Costituzione, le Ventuno della Costituente, ma anche e soprattutto le donne che hanno saputo dire di no alla mafia, alle dipendenze di ogni tipo, alla becera violenza.
La Ventiduesima donna è il resoconto, quasi on the road, delle tante donne mamme figlie che Angela Iantosca ha intervistato, incontrato, ammirato nel suo lavoro di giornalista.
Ho curato la regia sdi questo spettacolo e se penso a un aggettivo mi viene in mente sempre lo stesso: sincero.
Ma anche schietto, leale, senza retorica.
Un monologo di una donna per le altre donne che non fa sconti, che ti costringe a farsi vivere dall'inizio alla fine senza voltarti dall'altra parte.
Un po' come la vita di tutte di loro.